venerdì 5 settembre 2008

Barack Obama a Denver

Una settimana è trascorsa dalla Convention democratica di Denver e l'attenzione è stata spostata sui fucili, il bikini e l'acconciatura di una graziosa e bigotta signora dell'Alaska, Sarah Palin. Una signora che non crede al legame tra riscaldamento del pianeta non e l'intervento dell'uomo, che crede nessuna donna abbia diritto a scegliere se portare a termine una gravidanza indesiderata o rischiosa, che pensa che il diritto costituzionale di portare armi deciso dai coloni rivoluzionari di fine 1700 significhi che tutti devono potere acquistare ed esibire un fucile d'assalto o magari anche un mitragliatore di supporto di squadra. Che ritiene dannosa per i giovani ogni informazione in campo di educazione sessuale visto che l'astinenza è l'unica soluzione. L'ipocrisia implicita di ogni forza politica reazionaria (più che semplicemente conservatrice) si sposa in questo caso con l'ironia di avere una figlia che non ha ritenuto saggio seguire i precetti materni. E quindi a 17 anni si deve sposare con il fidanzatino, come una Juno al contrario.

Nonostante tutto ciò, le armi di distrazioni di massa del partito Repubblicano non potranno (si spera) oscurare il vero dibattito a lungo.

Lo spirito del discorso di Obama a Denver, tenuto all'aperto la sera del 28 agosto scorso di fronte a 84000 persone di ogni provenienza, colore, storia personale ed estrazione sociale, spero torni al centro della importante scelta delle prossime elezioni Presidenziali.

Ho visto in diretta il discorso (sveglia alle 02:00 per sentire anche Al Gore) ed è stato un discorso nettamente più concreto e meno retorico del solito. Obama sembra avere ascoltato tutte le critiche e consigli provenienti dalla base del movimento e dai commentatori, cambiando di conseguenza il tenore del discorso. Non è qualità comune per un politico.

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