venerdì 19 dicembre 2008

Aria di Natale, tempo di bilancio

Manca poco al Natale ed alla fine del 2008, un anno pieno di cambiamenti per gli States.

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La mia piccola storia inizia nel 2004 ascoltando e leggendo del grande discorso pronunciato da uno sconosciuto e giovane senatore dell'Illinois alla convention democratica.

Nel 2007 mi ricordo di avere letto il profilo di Obama su Wikipedia, una storia personale a dir poco interessante. Solo in America avrebbe potuto candidarsi, "Only inAmerica" infatti ...

Si avvicina la lunga stagione delle primarie, Hillary Clinton è la favorita dai pronostici ma come per qualsiasi altra cosa negli States, nulla è immobile e dato per scontato.
Barack Obama si rivela subito una novità genuina, rappresenta profondamente tutto quello per cui si ammirano e/o si amano gli Stati Uniti.

Ho un forte ricordo del giorno in cui ho pensato che gli Stati Uniti avrebbero potuto sorprendere tutti, ancora una volta.
Il 5 gennaio ero a Barcellona per una breve vacanza con mia moglie Silvia ed il 4 c'erano state le primarie in Iowa. Riusciamo a trovare Repubblica in edicola: Obama ha stravinto!
Forse si può sperare in un nuovo inizio.

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Le primarie vanno avanti esprimendo sempre di più una forte volontà di cambiamento. Sky TG 24 di Emilio Carelli è stata formidabile nel seguire questa stagione con la serie di trasmissioni di approfondimento "America 2008". A giugno finalmente Hillary Clinton si deve arrendere davanti ai numeri, Obama ha raggiunto il numero di delegati necessari per ottenere la nomination.

Quando so di potere partecipare ad una conferenza a Los Angeles mi rendo conto della coincidenza di date: la conferenza finisce il 30 Ottobre. Le elezioni presidenziali sono il 4 Novembre, mi prendo una settimana di vacanza? L'occasione è da non mancare ed inizio a interessarmi a come entrare a fare parte di questo unico momento storico.

In Agosto c'è la convention democratica di Denver e di notte seguo la diretta di CNN, una grande festa ed una forte dimostrazione di unità.
La vera sfida inizia con i dibattiti, tutti seguiti live alle 3 di notte, ne è valsa la pena e mi ha preparato a ciò che è venuto dopo.

La gente meravigliosa del gruppo di volontari democratici di Fairfax, la loro incredibile disponibilità, speranza e fiducia nella democrazia anche dopo 8 anni oscuri.
Il porta a porta o canvassing, visi di tutte le tonalità dal bianco al nero che aprono la porta di casa per sentire un italiano che gli chiede l'appoggio ad Obama.

Entrare in qualsiasi ristorante con la spilla di Obama e incrociare lo sguardo di gestori o camerieri immigrati di prima o seconda generazione consapevoli che, comunque vada, la prossima volta il candidato potrà provenire anche dalle loro comunità. E tornare in albergo e ricevere una mail di ringraziamento "da Obama" per il lavoro della giornata.

Chiudere la campagna aspettando Obama a Manassas ed ascoltare il suo ultimo discorso in mezzo a quasi 100mila persone. E qui forse mi sono reso conto che il cambiamento era ormai in moto e che nulla l'avrebbe potuto fermare.

Lo stranissimo giorno delle elezioni senza code ai seggi, a scovare gli ultimi ritardatari che non erano ancora andati a votare, senza trovarne (per fortuna). Concluso tenendo un cartello davanti ad un seggio elettorale, sperando per il meglio ma preparandosi per il peggio.

Ho avuto la fortuna di vivere in prima persona un cambiamento storico senza precedenti che ha imbrigliato le speranze mai sopite di un popolo di sognatori.

Ho fatto poco, nulla in confronto a chi ha dedicato alla causa mesi o anni impegnando maggiori capacità. Una breve ma intensa esperienza che ricorderò per sempre.

Ho partecipato al movimento che ha portato Barack Obama alla Casa Bianca.

Buon 2009 a tutti, sappiamo già che inizierà bene.

lunedì 10 novembre 2008

Barack in Virginia

Bellissimo video che intercala le immagini di un discorso tenuto a Fredericksburg, Virginia, a segmenti video che mostrano le tipiche attività di volontariato che anch'io, nel mio piccolo, ho svolto per alcuni giorni nel bellissimo Old Dominion State.

mercoledì 5 novembre 2008

How this happened

Il messaggio email inviato ieri sera a tutti i volontari:

Davide --

I'm about to head to Grant Park to talk to everyone gathered there, but I wanted to write to you first.

We just made history.

And I don't want you to forget how we did it.

You made history every single day during this campaign -- every day you knocked on doors, made a donation, or talked to your family, friends, and neighbors about why you believe it's time for change.

I want to thank all of you who gave your time, talent, and passion to this campaign.

We have a lot of work to do to get our country back on track, and I'll be in touch soon about what comes next.

But I want to be very clear about one thing...

All of this happened because of you.

Thank you,

Barack

Obama is the next President of the United States

Barack Obama è il 44° Presidente degli Stati Uniti di America. La Virginia è democratica.

Che questo giorno serva a ricordare che gli Stati Uniti d'America, l'esperimento di democrazia iniziato con la rivolta di un piccolo gruppo di patrioti contro la più grande potenza nel mondo del XVIII secolo, è ancora la democrazia più vitale e forte che abbia spazio sulla faccia della terra.

Obama a Manassas

Io c'ero e me lo ricorderò.

It's over

Scrivo questo post in albergo senza avere acceso CNN o consultato alcun sito di news, all'oscuro di proiezioni od altre informazioni.

"It's over, let's start counting and you can go home and watch CNN" così il presidente del seggio ne ha decretato la chiusura.
It's over, veramente. Quel che si poteva fare è stato fatto e poco altro, forse, si poteva fare. La mia esperienza in questa campagna elettorale finisce qui.

Se il risultato sarà a favore di Obama gli Stati Uniti avranno una seconda occasione per conservare un ruolo importante o anche decisivo, se utilizzeranno questa chance abilmente.
Se il risultato premierà il vecchiardo McCain, il declino temo sarà ancora più rapido di quanto sia pronto a vedere.

Obama a Manassas

Oggi ho fatto alcuni turni, tutti con l'intento di stanare gli ultimi elettori ancora a casa. O si sono nascosti quando mi hanno visto parcheggiare o non ne hanno avuto il tempo. Di chi mi ha aperto la porta tutti avevano votato alla mattina.
Questa sera ho completato un giro con Daniel, il signore con cui ho fatto il primo entusiasmante turno di canvassing. Poi siamo andati ad un seggio di Fairfax per l'ultimo compito: "incitare" e supportare le file, inesistenti perchè tutti hanno votato di mattina.

Sotto la pioggia a tenere alto il cartello di Obama. Se all'inizio mi sentivo, a ragione, ridicolo devo riconoscere che è stato bello vivere la chiusura del seggio. E di questa campagna elettorale.

Obama a Manassas

Ora accendo CNN ed apro i siti di news. Vedremo.

martedì 4 novembre 2008

Obama in Manassas, I was there

Questa sera sono andato a Manassas, Virginia, località nota per la battaglia che attribuì al generale sudista Jackson il nome di "Stonewall", e poco distante da Fairfax per vedere l'ultimo discorso di Obama prima del giorno delle elezioni. La folla festante sembra raggiungere le 100 mila persone.

Obama a Manassas

Più di qualsiasi articolo di fondo od analisi questo evento di massa mi ha fatto capire appieno l'importanza della candidatura di Obama, persona capace di appassionare, ascoltare e stimolare i sentimenti positivi di ognuno ed anche simbolo di riconciliazione per una nazione che ha vissuto molte lacerazioni sociali e crisi nella sua breve ma tumultuosa storia.

Obama a Manassas

Per quanto io non veda Obama come persona di colore ma come individuo che rappresenta la proposta di cambiamento, c'è poi la famiglia di colore che porta i bambini all'evento e li tiene sulle spalle per fargli vedere bene il Presidente Obama. Dopo la tanto sperata vittoria potranno dire con convinzione ai propri figli che anche loro, se si impegneranno, potranno aspirare a diventare Presidenti degli Stati Uniti. Nella Virginia capitale dei Confederati la promessa di Obama ha per la comunità di colore e delle altre minoranze un peso più grande di quello che avevo finora compreso.
Significa, forse, potere ricominciare liberandosi del peso dei pregiudizi che le generazioni precedenti hanno subito.

Obama a Manassas

Per il resto tutto bene, non ho cenato (veramente non ho nemmeno pranzato) e sono le 3:40. La giornata di door hanging (attaccare alle porte dei supporters dei promemoria del voto) dopo un primo quartiere residenziale diventa quasi un incubo quando mi trovo a vagare per ore nelle immense vastità delle proprietà multimilionarie di Fairfax. Da una casa alla immediatamente successiva sulla stessa strada si deve necessariamente usare la macchina ed a volte ci vogliono 10 minuti di cammino per raggiungere la porta ... ed erano 75 case così.

Comunque per Obama, questo ed altro.

Obama a Manassas

lunedì 3 novembre 2008

Giornata di vigilia

Domani si vota e le previsioni meteo sono meno buone dei giorni precedenti. Come uno degli organizzatori ha risposto ad un volontario che chiedeva se vinceremo: si, vinceremo se tutti i nostri vanno a votare.

I seggi per le votazioni aprono alle 06 e chiudono alle 19, se si è in fila da prima delle 19 si potrà sicuramente votare.
Le nostre attività di canvassing domani iniziano presto, molto presto.

Davide in Virginia

Canvassing ... in the lion's den

La giornata di oggi è stata produttiva, in coppia con una efficientissima signora che vive a Londra abbiamo visitato le liste di elettori presenti in 4 package. Per la mia parte, il sapere dove esattamente si trova Okinawa (ma qui nessuno sa la geografia) e potere pronunciare Hiroshima come solo Toshiro Mifune saprebbe fare (ironia implicita) ha forse aiutato a discutere sull' healthcare con una signora giapponese che viene proprio da Okinawa.

Davide in Virginia Davide in Virginia

Piccole ville, villette a schiera ed appartamenti. Tutto bene, gente molto entusiasta e fiduciosa nella vittoria di Obama.

Poi torniamo alla staging area e ci danno due pacchetti nella tana del leone: una zona di villone al cui confronto Wisteria Lane sembra un quartiere popolare. Un posto meraviglioso ma con un'atmosfera gelida ... molti più cartelli McCain rispetto a Obama.

Davide in Virginia

Al quartiere generale mi mandano come runner a ritirare i package in una villa in mezzo alla foresta ... poi è tempo di tornare in albergo.
Domani si girano aree più ampie per attaccare dei flyer alle maniglie delle porte, avete presente il cartellino che si può attaccare fuori la porta dell'albergo, ecco, quello.

Domani Barack Obama terrà l'ultimo discorso della campagna elettorale proprio a Manassas, a 15 minuti da qui. Conto di andarci, almeno ci proverò.

domenica 2 novembre 2008

A message from Obama ... not really him, but ...

Sono le 23:55, ho finito l'ultimo turno da 3 ore ed ho appena ricevuto questa mail dall'organizzazione:

Davide --

Thank you for being a part of our get out the vote operation -- the most important aspect of the campaign in these final days.

As a volunteer, you're a crucial part of our path to victory.

L'effetto di questo semplice messaggio? Ovvio, che domani mi impegnerò ancora di più.
Cavoli, adoro questo paese e questa politica.

Canvassing ... che esperienza meravigliosa

Il primo incarico della mia prima giornata di volontariato è stato di portare dei documenti ad una staging station, le basi avanzate che gestiscono l'organizzazione locale dei quartieri; tutto bene a parte l'avere investito un graziosissimo scoiattolo suicida. Un altro compito da driver e poi ho iniziato la bellissima esperienza del canvassing, il porta a porta elettorale.

Il canvassing funziona così: il quartiere generale (HQ) ti registra ed assegna un incarico presso una staging station, di solito in coppia con un altro volontario. Qui ti forniscono un fascicolo con mappa dettagliata di ogni porta a cui bussare e persone da contattare. 
Oggi ho coperto tutti e tre i turni della giornata, il primo con un esperto di canvassing per l'addestramento, un signore di mezza età che ha vissuto per la maggior parte della vita in giro per il Sud America. Il secondo turno con una ragazza californiana che studia a Washington DC. L'ultimo turno con un ragazzo dalle Virgin Island appena trasferitosi qui in Virginia. Tra queste ed i tre quartieri visitati credo di non avere mai incontrato persone ed esperienze così diverse quanto in questo lungo giorno.

A questo punto della campagna l'unico scopo delle visite è quello di convincere i "nostri" ad andare a votare martedì e cercare di approciare gli indecisi, sempre troppi. I team di Obama sono ovunque a battere tutto il territorio.

Domani Hillary Clinton viene in visita all'università di Fairfax (non so se andarci) e lunedì Obama sarà a Manassas a dimostrazione dell'importanza della Virginia.

Una costante di oggi è stato un discorso di questo tenore con ogni persona incontrata:
"Di dove sei?"
"Italia"
"Ahh, e dove vivi?"
"In Italia, sono italiano"
"Ah, quindi lavori qui da molto?"
"No, sono qui per le elezioni"
"In che senso, sei venuto qui dall'Italia per Obama?"
"Si"

L'ufficio del quartiere generale è in continuo fermento, un crocevia di team in arrivo ed in partenza. Ragazzi arrivano da ogni parte del paese. E questo solo uno degli uffici sparsi in tutta la Virginia.
Una organizzazione precisa che macina enormi moli di dati e pianifica operazioni come un esercito.

Si respira un generale entusiasmo senza pari. Se le elezioni andranno come tutti speriamo ed Obama diventerà il prossimo Presidente degli Stati Uniti, questa sarà una esperienza da raccontare a figli e nipoti.
Come dice Obama: "Only in America"

sabato 1 novembre 2008

Si inizia a fare sul serio

Sono arrivato a Fairfax, Virginia, e registrato come volontario al locale ufficio di Obama. Domani si inizia a fare sul serio.

La prima sensazione che si ha girando per i sobborghi è che la lotta sia più serrata di quanto i sondaggi mostrano se i cartelli/bandierine hanno qualche rilevanza. Dove c'è un cartello pro Obama, altri per McCain sembrano assediarlo. Quando lungo una stradina residenziale compare un cartello pro Obama sul giardino di una villetta, un cartello pro McCain lo affianca nella villetta vicina.
Da tempo la campagna di Obama ha chiarito che non intende impegnarsi nella distribuzione di materiale pubblicitario per invece concentrarsi su altre attività con maggiore visibilità.

Speriamo bene ...

giovedì 23 ottobre 2008

Domani si parte

Domani alle 7:10 inizia l'avvicinamento alla Virginia, una settimana di conferenza a Los Angeles e poi, bello riposato (ironia implicita), il 31 sarò a Fairfax, VA.

Nel frattempo, ecco un messaggio dell'attore Bradley Whitford, noto in Italia per il ruolo di Josh Lyman in "The West Wing".

lunedì 20 ottobre 2008

Colin Powell appoggia Barack Obama

L'ex segretario di Stato Colin Powell ha pubblicamente annunciato il suo "endorsement" per il candidato democratico Obama, scatenando forti reazioni e riflessioni all'interno del GOP, il Partito Repubblicano.

Il repubblicano Colin Powell servì come segretario di Stato durante il primo mandato G. W. Bush. Le tensioni con Bush sulla politica della "guerra preventiva" e la guerra in Iraq portarono alla sua sostituzione con Condoleeza Rice a cavallo tra i due mandati Bush Jr.

Powell ha riconosciuto di essere stato ingannato dall'amministrazione Bush e dai servizi di intelligence sulle armi di distruzione di massa mai trovate in Iraq che diventarono il "casus belli" di Bush per giustificare la guerra.
Rimane nota nella memoria collettiva la partecipazione di Powell ad una seduta dell'ONU in cui teatralmente mostrò una boccetta contente agenti chimici e batteriologici ritrovati in Iraq. Tutto falso ed architettato dalla cricca di Bush e Cheney con la prodiga attenzione dei media, anche in Italia.

Il soldato Powell capì forse anche da questa esperienza che la politica per alcuni ha vincoli morali ben più flessibili di quelli di un militare.
Io preferisco ricordarne il passato, in cui divenne il primo afro americano di origine giamaicana a raggiungere il grado di Capo di Stato Maggiore (Joint Chiefs of Staff), il più alto grado militare USA.

mercoledì 15 ottobre 2008

Final debate @ Hofstra University

Questa sera alle 21 della costa orientale, le 3 di notte in Italia, si svolgerà l'ultimo dibattito per le Elezioni Presidenziali 2008 presso la Hofstra University di Long Island, New York.

Un momento molto atteso: l'ultima occasione di McCain per recuperare un'immagine sbiadita ed indebolita (nelle proposte ma anche nel fisico) che lo distanzia da Obama. Per Obama è anche la grande occasione per chiudere la partita, per convincere la testa, il cuore e la pancia degli elettori indecisi, ancora molti.

Obama ha pareggiato o vinto di poco i precedenti dibattiti quando molti se non tutti si aspettavano una facile vittoria dell'esperto e navigato McCain. Eppure il giovane senatore dell'Illinois si è dimostrato pacato, affidabile come un Presidente, più interessato a parlare agli elettori piuttosto che rincorrere le accuse di McCain.

Il "destino beffardo" di Toby Ziegler (sul blog di Francesco Costa si trova il dialogo) può colpire in ogni occasione, rovesciare gloriose ascese e vittorie praticamente raggiunte. E questa è una grande occasione, prima delle Elezioni del 4 novembre.

venerdì 3 ottobre 2008

Volunteer for America

Sono riuscito a mettermi in contatto con il field organizer che mi era stato suggerito e finalmente posso confermare che dal prossimo 31 Ottobre fino all'Election day, il 4 Novembre 2008, sarò impegnato come volontario per la campagna presidenziale di Barack Obama nella città di Fairfax, in Virginia, a poca distanza da Washington DC.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Qui è dove si trova l'ufficio di Obama a Farifax. Speriamo di riuscire ad essere utili, in qualche modo.

sabato 27 settembre 2008

Debate @ University of Mississippi in Oxford

03:00: Inizia la diretta di Sky e CNN del dibattito, il dibattito sta per iniziare

03:05: Obama inizia con grande sicurezza, rivolgendosi direttamente agli elettori.

03:24: Obama e McCain battagliano sulle spese legislative e sulle tasse. McCain cerca di attaccare Obama sulle tasse.

03:28: Obama punta molto ai giovani, costi dei college accessibili, ed al rafforzamento dell'infrastruttura nazionale.

03:39: Credo che finora Obama se la sia cavata bene, mentre McCain tende a stare sulla difensiva

03:59: McCain è sicuro che ricordare che dal 1983 è coinvolto nella politica estera sia un pregio?

04:01: Nessun soldato americano muore invano, bel modo di Obama di togliere l'esclusiva a McCain.

04:06: Obama ricorda che l'Iran è così forte nella regione oggi proprio a causa dell'Iraq.

04:09:  McCain inciampa su alcuni nomi, sembra un revival dei bei tempi della Guerra Fredda...

04:10: Obama "Non significa che li inviti per un tè" parlando della possibilità di parlamentare anche i paesi nemici.

04:26: McCain continua a ricordare la sua lunga storia congressuale, per rafforzare l'immagine di vecchio (si)saggio (?).

04:27: Siamo più sicuri oggi dopo l'11 Settembre? Obama ricorda che la credibilità degli USA è un elemento fondamentale della sicurezza complessiva. Conclude dando credito a McCain per la sua opposizione alla tortura, bel gesto.

04:31: Grande visione strategica di Obama, parla del peso che la Cina sta assumendo in tutto il mondo e della quota sempre maggiore di debito USA nelle tasche della Cina. Il prossimo Presidente deve avere una visione strategica più ampia.

04:36: Secondo Obama il prossimo Presidente deve ricostituire il prestigio degli USA. McCain continua a ricordare quanto sia preparato, sembra volersi vendere troppo.

Chi ha vinto? Su CNN era visibile un metro di approvazione di diversi focus group. Mi sembra che Obama abbia spesso raccolto grande attenzione dai Democratici ed Indipendenti ma McCain non ha scaldato i Repubblicani altrettanto. 
Alcuni commenti che si leggono in giro riconoscono un successo marginale per McCain, mentre a me è sembrato che Obama abbia dimostrato un atteggiamento molto più Presidenziale in un dibattito incentrato sulla politica estera, dove McCain avrebbe dovuto prevalere. Vedremo i sondaggi domani o lunedì.

venerdì 26 settembre 2008

Debate Is On!

McCain ha annunciato che parteciperà al primo dibattito di questa sera tra i candidati alla Presidenza. Per l'italia saranno le 03:00 di domani mattina, mi aspetta una alzataccia ma non voglio perdermi nulla di questo incontro.

Con questo ultimo atto diventa indecifrabile il comportamento del candidato Repubblicano. Prima dice di sospendere la campagna per dedicarsi all'economia e quindi rinuncia al dibattito. Poi non combina nulla, è difficile che un candidato alla Presidenza possa catalizzare l'impegno bipartisan del congresso.

Fa anche una figuraccia terribile in diretta con David Letterman. Invitato allo show a New York annuncia poco prima di non potere partecipare perchè sta salendo sul volo per Washington, dove si impegnerà per risolvere la crisi finanziaria. Letterman è persino contento che un senatore si sia preoccupato di chiamare per disdire la partecipazione ad un talk show. Ma è tutto falso. McCain non sta partendo ma invece diserta l'appuntamento da Letterman per un'intervista televisiva a New York, in uno studio vicino.

Infine cambia di nuovo idea ed annuncia che parteciperà al dibattito. Si tratta di una resa, di fronte al dissolvimento di una disperata mossa politica, oppure c'è da aspettarsi un altro colpo di testa?
Vedremo, per ora metto la sveglia alle 02:30.

giovedì 25 settembre 2008

Obama for Veterans

La campagna di Obama ha creato questi due video per illustrare la posizione del candidato nei confronti della nuova generazione di Veterani, reduci da Iraq I e II, Afghanistan, e dei Veterani delle guerre passate.

La discussione tra Obama e McCain si svolge attorno all'assistenza sanitaria per i veterani ed il famoso GI Bill, un programma di assistenza all'educazione che consente ai reduci di accedere ad una istruzione elevata.

Il GI Bill è spesso considerato un importante fattore nella crescita economica degli Stati Uniti nel secondo dopoguerra. Moltissimi reduci raggiunsero un alto livello accademico e questo aiutò a creare una economia più dinamica, oltre che meritocratica. Alcuni studi (di cui non trovo il link ora) ritengono che la spesa sostenuta per erogare i GI Bill furono ampiamente compensati dall'aumento dei redditi e, di conseguenza, delle entrate fiscali.

L'aiuto fornito dal GI Bill, di cui McCain beneficiò al suo rientro in patria dopo il Vietnam, venne diminuito dopo la Guerra del Vietnam.
La legge Post-9/11 Veterans Educational Assistance Act of 2008 promossa da Jim Webb ed approvata recentemente cerca di offrire ai Veterani di oggi le stesse possibilità godute dai Veterani di ieri.

Obama ha da sempre appoggiato la proposta mentre Bush e McCain l'hanno tenacemente opposta perchè ritenuta troppo costosa. Le guerre in Iraq ed Afghanistan durano da molti anni ed il numero di Veterani è in costante crescita. Sembra paradossale ma questa è la posizione di chi si dipinge come protettore del paese, ma non dei difensori del paese.
L'assistenza sanitaria, oggi ancora più importante grazie all'elevata speranza di sopravvivenza di un ferito in battaglia, è giudicata non sufficiente dai Democratici ed è un altro terreno di scontro.

mercoledì 24 settembre 2008

TimeOut per McCain

Con una mossa a sorpresa McCain ha annunciato la sospensione della sua campagna elettorale per impegnarsi nella risoluzione della crisi finanziaria, chiedendo di posticipare (in pratica annullare) il dibattito previsto per venerdì 26 settembre.
Così sembra volere dare un'immagine patriottica di se, mostrandosi in grado di rinunciare al proprio desiderio ed obiettivo, la Presidenza, per il perseguimento del bene comune. Mossa puramente politica e, per quanto trovi difficile credere che un candidato come McCain (che riconosce di essere scarso in economia) possa essere di aiuto nella soluzione della crisi finanziaria, questo comportamento potrebbe non lasciare indifferente alcuni dei molti elettori ancora indecisi.

Così McCain proietta un'immagine di debolezza legata alla sua anzianità. Un Presidente deve essere in grado di affrontare diverse crisi contemporaneamente, il paese combatte da anni persino su due differenti teatri di guerra. In questo caso si tratta di rinunciare ad un dibattito che, visto dall'esterno, può sembrare un appuntamento non poi così impegnativo, conciliabile con gli altri impegni.

Dall'altro McCain può raccogliere consensi mostrandosi fintamente bipartisan, interessato al bene comune invece che alla propria carriera politica (come se non si fosse candidato alla Casa Bianca).
Se poi la Casa Bianca fosse in grado di portare in dote una soluzione alla crisi finanziaria in tempo utile, McCain potrebbe prendersene il merito.

Sicuramente è un gesto disperato con cui McCain cerca di riprendere l'iniziativa nella corsa elettorale, dettando l'agenda della discussione. Una perfetta arma di distrazione di massa.

I sondaggi dei prossimi giorni dovrebbero indicare chiaramente se questa mossa ha prodotto dei risultati.

Barack Obama non ha seguito McCain e si è detto pronto a partecipare ad ogni azione congiunta del Senato e della Camera dei Rappresentanti ma al contempo ha ribadito l'importanza di partecipare al dibattito come previsto.

venerdì 5 settembre 2008

Barack Obama a Denver

Una settimana è trascorsa dalla Convention democratica di Denver e l'attenzione è stata spostata sui fucili, il bikini e l'acconciatura di una graziosa e bigotta signora dell'Alaska, Sarah Palin. Una signora che non crede al legame tra riscaldamento del pianeta non e l'intervento dell'uomo, che crede nessuna donna abbia diritto a scegliere se portare a termine una gravidanza indesiderata o rischiosa, che pensa che il diritto costituzionale di portare armi deciso dai coloni rivoluzionari di fine 1700 significhi che tutti devono potere acquistare ed esibire un fucile d'assalto o magari anche un mitragliatore di supporto di squadra. Che ritiene dannosa per i giovani ogni informazione in campo di educazione sessuale visto che l'astinenza è l'unica soluzione. L'ipocrisia implicita di ogni forza politica reazionaria (più che semplicemente conservatrice) si sposa in questo caso con l'ironia di avere una figlia che non ha ritenuto saggio seguire i precetti materni. E quindi a 17 anni si deve sposare con il fidanzatino, come una Juno al contrario.

Nonostante tutto ciò, le armi di distrazioni di massa del partito Repubblicano non potranno (si spera) oscurare il vero dibattito a lungo.

Lo spirito del discorso di Obama a Denver, tenuto all'aperto la sera del 28 agosto scorso di fronte a 84000 persone di ogni provenienza, colore, storia personale ed estrazione sociale, spero torni al centro della importante scelta delle prossime elezioni Presidenziali.

Ho visto in diretta il discorso (sveglia alle 02:00 per sentire anche Al Gore) ed è stato un discorso nettamente più concreto e meno retorico del solito. Obama sembra avere ascoltato tutte le critiche e consigli provenienti dalla base del movimento e dai commentatori, cambiando di conseguenza il tenore del discorso. Non è qualità comune per un politico.

mercoledì 13 agosto 2008

Postcards From Europe For Obama

Con PostcardsFromEuropeForObama vengono raccolte cartoline provenienti da tutta Europa, non indirizzate e non affrancate, recanti un messaggio a favore di Barack Obama.

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Le cartoline inviate agli organizzatori, residenti in Scozia, verranno poi affrancate ed inviate al comitato elettorale di Obama negli USA, che le indirizzerà per raggiungere potenziali elettori americani. Una bella iniziativa che rivaluta un mezzo "antico" come la cartolina ma sicuramente di effetto.

Non c'è un grande assortimento di cartoline di Cornuda e quindi ne ho prodotte di mie, utlizzando le mie foto di Cornuda e dintorni su Flickr.com e stampando 20 cartoline con il servizio online Moo.com. Il messaggio a favore di Obama l'ho composto io ma il contributo più grande lo ha dato Silvia, che lo ha scritto su tutte le cartoline.

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Il gruppo su BarackObama.com ed il loro sito http://www.obamaeurope.org/

lunedì 11 agosto 2008

Vivere le elezioni Presidenziali 2008

Da sempre sono interessato ed appassionato alla storia americana ed alla politica di questo Grande Paese, che ha sempre avuto e continuerà ad avere un ruolo fondamentale nella vita di tutti.

Barack Obama costituisce una speranza di rinnovamento per la politica americana e propone un positivo cambiamento di rotta della politica estera dell'unica potenza mondiale.

normalsupportIn occasione delle Presidenziali americane del 2008 avrò l'opportunità di passare i giorni delle elezioni proprio negli USA, di ritorno da un appuntamento lavorativo.

Voglio provare a vivere in prima persona questo momento storico come volontario per Barack Obama negli ultimi giorni di campagna; non credo ci sia modo migliore per avviare il cambiamento che attuarlo. Sono in contatto con il gruppo per la campagna di Obama nella Virginia del Nord, dove spero di potere dare il mio contributo, qualsiasi esso sia.

Questo blog serve a raccogliere tutti i contenuti sulle Presidenziali americane del 2008 dal mio blog principale. Spero di riuscire a parecipare attivamente e proverò a raccontare la mia esperienza attraverso questo blog.

Barack Obama a Berlino

Come potrebbe Obama non diventare il prossimo Predidente degli USA?
Che mancata occasione per la Storia se altri 4 anni passassero inutilmente a causa di un Repubblicano che persevera cocciutamente negli errori del passato.

Da un mio post su My.BarackObama.com

Davide Goes To Washington

Molti avranno già individuato la fonte di ispirazione per il titolo di questo blog.

Il film del 1939 "Mr. Smith goes to Washington", del maestro del cinema Frank Capra, narra la vicenda di Jefferson Smith (l'attore James Stewart), un semplice abitante della provincia americana che alti papaveri del Senato fanno eleggere ad un posto vacante con l'intento di manovrarlo come un "utile idiota", grazie alla buonfede e l'idealismo che muovono Jefferson Smith. Il protagonista viene coinvolto in un gioco politico ben più grande di lui ma alla fine il giovane senatore riesce a non soccombere di fronte al cinismo ed alla mediocrità del ceto politico e dimostra il valore e l'intrinseca forza delle istituzioni democratiche.

Il messaggio di Frank Capra è lo stesso di altri suoi film: il singolo individuo ha la possibilità di fare la differenza, se lo vuole. Io credo, come altri milioni di idealisti, che Barack Obama abbia la forza di cambiare in meglio il futuro degli Stati Uniti d'America. E di conseguenza il nostro.

NewEngland2005 232