lunedì 10 novembre 2008

Barack in Virginia

Bellissimo video che intercala le immagini di un discorso tenuto a Fredericksburg, Virginia, a segmenti video che mostrano le tipiche attività di volontariato che anch'io, nel mio piccolo, ho svolto per alcuni giorni nel bellissimo Old Dominion State.

mercoledì 5 novembre 2008

How this happened

Il messaggio email inviato ieri sera a tutti i volontari:

Davide --

I'm about to head to Grant Park to talk to everyone gathered there, but I wanted to write to you first.

We just made history.

And I don't want you to forget how we did it.

You made history every single day during this campaign -- every day you knocked on doors, made a donation, or talked to your family, friends, and neighbors about why you believe it's time for change.

I want to thank all of you who gave your time, talent, and passion to this campaign.

We have a lot of work to do to get our country back on track, and I'll be in touch soon about what comes next.

But I want to be very clear about one thing...

All of this happened because of you.

Thank you,

Barack

Obama is the next President of the United States

Barack Obama è il 44° Presidente degli Stati Uniti di America. La Virginia è democratica.

Che questo giorno serva a ricordare che gli Stati Uniti d'America, l'esperimento di democrazia iniziato con la rivolta di un piccolo gruppo di patrioti contro la più grande potenza nel mondo del XVIII secolo, è ancora la democrazia più vitale e forte che abbia spazio sulla faccia della terra.

Obama a Manassas

Io c'ero e me lo ricorderò.

It's over

Scrivo questo post in albergo senza avere acceso CNN o consultato alcun sito di news, all'oscuro di proiezioni od altre informazioni.

"It's over, let's start counting and you can go home and watch CNN" così il presidente del seggio ne ha decretato la chiusura.
It's over, veramente. Quel che si poteva fare è stato fatto e poco altro, forse, si poteva fare. La mia esperienza in questa campagna elettorale finisce qui.

Se il risultato sarà a favore di Obama gli Stati Uniti avranno una seconda occasione per conservare un ruolo importante o anche decisivo, se utilizzeranno questa chance abilmente.
Se il risultato premierà il vecchiardo McCain, il declino temo sarà ancora più rapido di quanto sia pronto a vedere.

Obama a Manassas

Oggi ho fatto alcuni turni, tutti con l'intento di stanare gli ultimi elettori ancora a casa. O si sono nascosti quando mi hanno visto parcheggiare o non ne hanno avuto il tempo. Di chi mi ha aperto la porta tutti avevano votato alla mattina.
Questa sera ho completato un giro con Daniel, il signore con cui ho fatto il primo entusiasmante turno di canvassing. Poi siamo andati ad un seggio di Fairfax per l'ultimo compito: "incitare" e supportare le file, inesistenti perchè tutti hanno votato di mattina.

Sotto la pioggia a tenere alto il cartello di Obama. Se all'inizio mi sentivo, a ragione, ridicolo devo riconoscere che è stato bello vivere la chiusura del seggio. E di questa campagna elettorale.

Obama a Manassas

Ora accendo CNN ed apro i siti di news. Vedremo.

martedì 4 novembre 2008

Obama in Manassas, I was there

Questa sera sono andato a Manassas, Virginia, località nota per la battaglia che attribuì al generale sudista Jackson il nome di "Stonewall", e poco distante da Fairfax per vedere l'ultimo discorso di Obama prima del giorno delle elezioni. La folla festante sembra raggiungere le 100 mila persone.

Obama a Manassas

Più di qualsiasi articolo di fondo od analisi questo evento di massa mi ha fatto capire appieno l'importanza della candidatura di Obama, persona capace di appassionare, ascoltare e stimolare i sentimenti positivi di ognuno ed anche simbolo di riconciliazione per una nazione che ha vissuto molte lacerazioni sociali e crisi nella sua breve ma tumultuosa storia.

Obama a Manassas

Per quanto io non veda Obama come persona di colore ma come individuo che rappresenta la proposta di cambiamento, c'è poi la famiglia di colore che porta i bambini all'evento e li tiene sulle spalle per fargli vedere bene il Presidente Obama. Dopo la tanto sperata vittoria potranno dire con convinzione ai propri figli che anche loro, se si impegneranno, potranno aspirare a diventare Presidenti degli Stati Uniti. Nella Virginia capitale dei Confederati la promessa di Obama ha per la comunità di colore e delle altre minoranze un peso più grande di quello che avevo finora compreso.
Significa, forse, potere ricominciare liberandosi del peso dei pregiudizi che le generazioni precedenti hanno subito.

Obama a Manassas

Per il resto tutto bene, non ho cenato (veramente non ho nemmeno pranzato) e sono le 3:40. La giornata di door hanging (attaccare alle porte dei supporters dei promemoria del voto) dopo un primo quartiere residenziale diventa quasi un incubo quando mi trovo a vagare per ore nelle immense vastità delle proprietà multimilionarie di Fairfax. Da una casa alla immediatamente successiva sulla stessa strada si deve necessariamente usare la macchina ed a volte ci vogliono 10 minuti di cammino per raggiungere la porta ... ed erano 75 case così.

Comunque per Obama, questo ed altro.

Obama a Manassas

lunedì 3 novembre 2008

Giornata di vigilia

Domani si vota e le previsioni meteo sono meno buone dei giorni precedenti. Come uno degli organizzatori ha risposto ad un volontario che chiedeva se vinceremo: si, vinceremo se tutti i nostri vanno a votare.

I seggi per le votazioni aprono alle 06 e chiudono alle 19, se si è in fila da prima delle 19 si potrà sicuramente votare.
Le nostre attività di canvassing domani iniziano presto, molto presto.

Davide in Virginia

Canvassing ... in the lion's den

La giornata di oggi è stata produttiva, in coppia con una efficientissima signora che vive a Londra abbiamo visitato le liste di elettori presenti in 4 package. Per la mia parte, il sapere dove esattamente si trova Okinawa (ma qui nessuno sa la geografia) e potere pronunciare Hiroshima come solo Toshiro Mifune saprebbe fare (ironia implicita) ha forse aiutato a discutere sull' healthcare con una signora giapponese che viene proprio da Okinawa.

Davide in Virginia Davide in Virginia

Piccole ville, villette a schiera ed appartamenti. Tutto bene, gente molto entusiasta e fiduciosa nella vittoria di Obama.

Poi torniamo alla staging area e ci danno due pacchetti nella tana del leone: una zona di villone al cui confronto Wisteria Lane sembra un quartiere popolare. Un posto meraviglioso ma con un'atmosfera gelida ... molti più cartelli McCain rispetto a Obama.

Davide in Virginia

Al quartiere generale mi mandano come runner a ritirare i package in una villa in mezzo alla foresta ... poi è tempo di tornare in albergo.
Domani si girano aree più ampie per attaccare dei flyer alle maniglie delle porte, avete presente il cartellino che si può attaccare fuori la porta dell'albergo, ecco, quello.

Domani Barack Obama terrà l'ultimo discorso della campagna elettorale proprio a Manassas, a 15 minuti da qui. Conto di andarci, almeno ci proverò.

domenica 2 novembre 2008

A message from Obama ... not really him, but ...

Sono le 23:55, ho finito l'ultimo turno da 3 ore ed ho appena ricevuto questa mail dall'organizzazione:

Davide --

Thank you for being a part of our get out the vote operation -- the most important aspect of the campaign in these final days.

As a volunteer, you're a crucial part of our path to victory.

L'effetto di questo semplice messaggio? Ovvio, che domani mi impegnerò ancora di più.
Cavoli, adoro questo paese e questa politica.

Canvassing ... che esperienza meravigliosa

Il primo incarico della mia prima giornata di volontariato è stato di portare dei documenti ad una staging station, le basi avanzate che gestiscono l'organizzazione locale dei quartieri; tutto bene a parte l'avere investito un graziosissimo scoiattolo suicida. Un altro compito da driver e poi ho iniziato la bellissima esperienza del canvassing, il porta a porta elettorale.

Il canvassing funziona così: il quartiere generale (HQ) ti registra ed assegna un incarico presso una staging station, di solito in coppia con un altro volontario. Qui ti forniscono un fascicolo con mappa dettagliata di ogni porta a cui bussare e persone da contattare. 
Oggi ho coperto tutti e tre i turni della giornata, il primo con un esperto di canvassing per l'addestramento, un signore di mezza età che ha vissuto per la maggior parte della vita in giro per il Sud America. Il secondo turno con una ragazza californiana che studia a Washington DC. L'ultimo turno con un ragazzo dalle Virgin Island appena trasferitosi qui in Virginia. Tra queste ed i tre quartieri visitati credo di non avere mai incontrato persone ed esperienze così diverse quanto in questo lungo giorno.

A questo punto della campagna l'unico scopo delle visite è quello di convincere i "nostri" ad andare a votare martedì e cercare di approciare gli indecisi, sempre troppi. I team di Obama sono ovunque a battere tutto il territorio.

Domani Hillary Clinton viene in visita all'università di Fairfax (non so se andarci) e lunedì Obama sarà a Manassas a dimostrazione dell'importanza della Virginia.

Una costante di oggi è stato un discorso di questo tenore con ogni persona incontrata:
"Di dove sei?"
"Italia"
"Ahh, e dove vivi?"
"In Italia, sono italiano"
"Ah, quindi lavori qui da molto?"
"No, sono qui per le elezioni"
"In che senso, sei venuto qui dall'Italia per Obama?"
"Si"

L'ufficio del quartiere generale è in continuo fermento, un crocevia di team in arrivo ed in partenza. Ragazzi arrivano da ogni parte del paese. E questo solo uno degli uffici sparsi in tutta la Virginia.
Una organizzazione precisa che macina enormi moli di dati e pianifica operazioni come un esercito.

Si respira un generale entusiasmo senza pari. Se le elezioni andranno come tutti speriamo ed Obama diventerà il prossimo Presidente degli Stati Uniti, questa sarà una esperienza da raccontare a figli e nipoti.
Come dice Obama: "Only in America"

sabato 1 novembre 2008

Si inizia a fare sul serio

Sono arrivato a Fairfax, Virginia, e registrato come volontario al locale ufficio di Obama. Domani si inizia a fare sul serio.

La prima sensazione che si ha girando per i sobborghi è che la lotta sia più serrata di quanto i sondaggi mostrano se i cartelli/bandierine hanno qualche rilevanza. Dove c'è un cartello pro Obama, altri per McCain sembrano assediarlo. Quando lungo una stradina residenziale compare un cartello pro Obama sul giardino di una villetta, un cartello pro McCain lo affianca nella villetta vicina.
Da tempo la campagna di Obama ha chiarito che non intende impegnarsi nella distribuzione di materiale pubblicitario per invece concentrarsi su altre attività con maggiore visibilità.

Speriamo bene ...